Mamma, da grande voglio fare il marketing technologist

Gli strumenti tecnologici a disposizione del marketing aumentano esponenzialmente (3500, contro i 150 del 2011, come illustra questa analisi di Chiefmartec.com), e chi lavora nel digital ha imparato a cambiare rapidamente e, talvolta, a sentirsi smarrito in questo ecosistema mai uguale.

Per quanto mi riguarda, a 35 anni ho finalmente trovato un job title che mi calza a pennello: Marketing Technologist. Il come e perché ve li spiego qui di seguito.

In today’s modern world, people are either asleep or connected.

Come suggerisce questa splendida citazione di Janice H. Reinold (The Boston Consulting Group), la consumer journey cambia rapidamente, ed essere presenti in ogni suo punto chiave è sempre più complesso.

Per questo l’obiettivo di un marketer non è più solo quello di piazzare il messaggio ideale al momento giusto, ma anche quello di saper segmentare i propri utenti e, in contesti B2B, di qualificare i lead per permettere al reparto commerciale di agire in modo più mirato.

The human factor

Tra inbound, profilazione, segmentazione, nurturing e chissà quale altra keyword destinata a diventare il prossimo trend del marketing, pare essere la personalizzazione estrema il vero trend del momento.

Gestire una mole così imponente di informazioni, però, passa da un inevitabile processo di prove, errori, miglioramenti. Nell’illuminante biografia di Jeff Bezos possiamo leggere ad esempio che il fondatore di Amazon decise di bloccare le azioni di email marketing su categorie sensibili dopo essersi accorto che venivano inviate email automatiche agli utenti che navigavano nel reparto “Benessere Sessuale” senza acquistare.

Rischi, certo. Ma anche opportunità che possono generare risultati strabilianti e che hanno come unico freno la vostra immaginazione. Guardate il video che racconta “The Social Home Tour 2.0”, brillante idea realizzata da un’agenzia immobiliare brasiliana.

Una vita da mediano

Avrete intuito che il confine tra marketing e IT è sempre più sottile, ed è qui che entra in gioco il marketing technologist, una figura strategica in grado di valutare le tecnologie disponibili sul mercato e agevolarne l’adozione in azienda.

Strategica al punto che, se nel 2012 Harvard Business Review sosteneva che il Data Scientist fosse il lavoro più sexy del secolo, nel 2014 la stessa rivista di management parlava del Marketing Technologist come una figura professionale in rapida ascesa.

Il digitale è tra i principali driver del cambiamento organizzativo delle aziende in Italia e il Marketing Technologist è colui che può guidare questo tipo di cambiamento dall’interno dell’azienda. Non è il creativo che si inventa la giocata da numero 10, è piuttosto una figura che sta dietro le quinte e favorisce il gioco della squadra: una vita da mediano, come l’Oriali cantato da Ligabue.

Un processo di marketing automation a costo (quasi) zero

Venendo al dunque: hai un sito web molto trafficato che non riesci a monetizzare e sul quale ti è venuta voglia di abilitare un processo di marketing automation? Se hai WordPress (le percentuali di utilizzo dei CMS nel mondo dicono che è altamente probabile che tu abbia proprio questo) ti consiglio di installare Gravity Forms (costa appena 39$) e attivare un account su Zapier, un tool che ti permette di automatizzare processi tra tutti gli strumenti cloud più utilizzati (ad oggi conta più di 750 integrazioni).

  • Un form di iscrizione alla newsletter integrato a MailChimp?
  • Un file di Google Sheets aggiornato in tempo reale con tutti i lead che hanno compilato un form di interessamento?
  • Un automatismo che pubblichi sui tuoi canali social gli articoli del blog o le notizie della tua azienda?

Solo alcune idee (qui Zapier ne descrive ben 50 intervistando alcuni marketer nel mondo) che puoi attivare da subito e che ti faranno venire senza alcun dubbio l’acquolina in bocca, facendoti già sentire un po’ Marketing Technologist!

Concludendo, un consiglio: se una ricerca condotta da Econsultancy pochi anni fa diceva che “il 72% dei marketer comprende l’importanza della personalizzazione ma non sa come farla” la parola d’ordine è una sola: spaventarsi poco, sperimentare tanto.

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Questo post è stato pubblicato in preparazione al corso di Marketing Automation tenuto il 31 maggio 2018 per Digital Update.